
Mercoledì 11 giugno si svolgerà, dalle ore 15.30 nella Sala Alessandrina dell’Archivio di Stato di Roma, il convegno dal titolo Dal Ministero dell’Interno ai Beni culturali. Gli archivi italiani a 50 anni dalla Legge Spadolini. 1975-2025.
Il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali fu istituito per volontà di Giovanni Spadolini, con decreto-legge 14 dicembre 1974, n. 657, convertito nella legge 29 gennaio 1975, n. 5. Al nuovo dicastero appositamente costituito si assegnava la gestione del patrimonio culturale e dell’ambiente, affidandola ad una amministrazione autonoma e unitaria. In esso si raccolsero le competenze e le funzioni in materie che erano prima del Ministero della Pubblica Istruzione (Antichità e Belle Arti, Accademie e Biblioteche), del Ministero degli Interni (Archivi di Stato) e della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Discoteca di Stato, editoria libraria e diffusione della cultura), in un processo di concentrazione concepito dal suo ideatore con la finalità di “sburocratizzare tutto ciò che era cultura”.
L’Archivio di Stato di Roma e l’Istituto Centrale degli Archivi, nel celebrare la ricorrenza del cinquantenario della istituzione del Ministero della Cultura (1975-2025), propongono un convegno di studi che intende ripercorrere e indagare un momento nodale nella storia dell’amministrazione archivistica italiana, nel quale si realizzò il passaggio degli archivi dagli Interni alla nuova compagine ministeriale dei beni culturali. L’incontro si offre inoltre come preziosa occasione per ricordare la figura di Giovanni Spadolini, politico, storico e giornalista italiano, di cui in questi giorni ricorre il centenario della nascita (Firenze, 21 giugno 1925 – Roma, 4 agosto 1994). La creazione del nuovo dicastero della Cultura, fortemente voluto dallo statista fiorentino, preoccupato per il grave degrado nel quale versava allora il patrimonio nazionale, segnò un punto di svolta nella gestione e organizzazione degli archivi, che fino a quella data erano stati incardinati nel Ministero dell’Interno. Era stata la Commissione Cibrario, istituita nel 1870, all’alba dell’Unità d’Italia, a collocarli alle dipendenze degli Interni, in un’ottica che ne aveva voluto privilegiare gli aspetti amministrativi piuttosto che la valenza storico-culturale. Una disposizione questa che rimase in vigore fino al 1975 quando, grazie ad una visione più ampia e illuminata, si stabilì di affidare la gestione e l’organizzazione degli archivi all’appena nato Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, comprendendoli, alla stregua delle antichità, delle opere d’arte e delle biblioteche, nel numero dei beni culturali da tutelare e da valorizzare.
Saluti istituzionali:
Riccardo Gandolfi | Direttore dell’Archivio di Stato di Roma
Chiara Veninata | Direttrice dell’Istituto Centrale per gli Archivi
Giampiero Buonomo | Direttore Biblioteca del Senato della Repubblica
Cosimo Ceccuti | Presidente Fondazione Spadolini – Nuova Antologia
Interventi:
Raffaele Pittella | Docente dell’Università Roma Tre
Paola d’Orsi | Direttrice dell’Archivio di Stato di Firenze
Giovanna Giubbini | Segretario Regionale dell’Umbria
Agostino Attanasio | già Sovrintendente dell’Archivio Centrale dello Stato
Donato Tamblé | già Soprintendente Archivistico del Lazio
Introduce e modera:
Sabrina Mingarelli | Dirigente Servizio II Direzione Generale Archivi
Conclusioni:
Antonio Tarasco | Direttore Generale Archivi
Quando: 11 giugno 2025, ore 15.30
Dove: Archivio di Stato di Roma, Sala Alessandrina, Corso del Rinascimento 40
Come: ingresso libero
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